I cani ci ascolta o (sempre). Anche quando non parliamo con loro

Margherita Pescollderungg // Aprile 22 // 0 Comments

I cani capiscono le parole? Un recente studio pubblicato su Animal Cognition suggerisce di sì: i nostri compagni a quattro zampe non si limitano ad ascoltare il tono della nostra voce, ma riescono anche a cogliere il significato di ciò che diciamo.

Ascoltare di “nascosto”

Il titolo dello studio è: “Domestic dogs (Canis familiaris) recognize meaningful content in monotonous streams of read speech”, e significa letteralmente che i cani riconoscono contenuti significativi anche in flussi di parole letti con voce monotona.

In pratica: se stai parlando in una stanza, anche senza rivolgerti direttamente al tuo cane e senza usare un tono particolare, lui può comunque cogliere parole che lo riguardano, come il suo nome o comandi familiari.

Durante l’esperimento, a cani di razze diverse è stato fatto ascoltare un flusso di parole in tono piatto, contenente sia comandi rilevanti sia parole irrilevanti. Il risultato? I cani rispondevano in modo coerente ai comandi, dimostrando la capacità di “filtrare” le informazioni importanti.

 

Oltre il “baby talk”

Quando parliamo con i nostri cani, spesso usiamo un tono allegro e marcato, molto simile a quello che utilizziamo con i bambini piccoli. Questo tipo di comunicazione, chiamato dog-directed speech (DDS), è utile perché aiuta i cani a prestare attenzione. Ma non è l’unico modo per farsi capire.

Come spiega la ricercatrice Holly Root-Gutteridge, i cani non solo sono in grado di riconoscere il proprio nome anche senza intonazione “felice”, ma riescono a identificarlo anche se è immerso in un discorso più lungo, con parole non significative. Questo è considerato un prerequisito importante per la comprensione del linguaggio.

Cosa significa tutto questo?

Questi risultati rafforzano l’idea che i cani siano molto più sintonizzati con il nostro modo di comunicare di quanto pensassimo.

Professor David Reby, coordinatore del progetto, sottolinea che la capacità dei cani di riconoscere informazioni verbali anche in assenza di toni enfatici potrebbe essere dovuta a un’abilità percettiva comune tra mammiferi… oppure potrebbe essere il frutto della lunga storia di convivenza e addomesticamento che ci lega.

In ogni caso, è chiaro che i cani ci ascoltano sempre, anche quando non stiamo parlando con loro. E anche se non parlano, sanno davvero usare bene le orecchie!

E nel training?

Questo studio offre spunti interessanti anche per chi lavora nel mondo dell’educazione cinofila. Sapere che i cani possono cogliere e distinguere parole rilevanti anche senza un tono specifico può essere utile, ad esempio, nel lavoro con i cani da assistenza, in ambienti ricchi di distrazioni o quando il tono di voce del conduttore è neutro per necessità.

E tu, hai mai notato che il tuo cane reagisce a parole dette “per caso” in una conversazione?

 


Margherita Pescollderungg, Educatore cinofilo certificato, fondatrice di Animal Yes, una piattaforma di e-learning dedicata alla cultura cinofila e non solo, collabora con diversi trainer internazionali dove offre corsi online, webinar e servizi di consulenza.

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